Sabato 26 settembre, treno regionale Modena – Piacenza. Una missione impossibile. Una giornata travagliata, per usare un eufemismo.
Andrea incontra “Lo sconosciuto”, interpretato da Sergio Giacomini. Treno semi vuoto, occupiamo una carrozza quasi deserta, le cose sembrano andare per il verso giusto e poi … lo scontro con l’autorità semina scompiglio, alcune riprese vengono interrotte ma riusciamo a portare a casa almeno uno dei dialoghi più importanti del film.
A Piacenza la truppa si ricompone, una breve pausa e il maldestro tentativo di riprendere la seconda parte dell’incontro su una semplice panchina della stazione, ma le avversità non sono finite. Per due ore la tranquilla stazione si trasforma nel festival dell’annuncio senza soluzione di continuità di treni in ritardo, di treni in arrivo, di treni in passaggio, di trolley con cingoli da carro armato, di concitate telefonate in dialetto magrebino. La presa diretta è quantomeno sofferta.
Il ritorno è vissuto in un treno colmo di persone, impossibile girare, le condizioni sono drammatiche, solo il tempo di un breve dialogo e di qualche fegatello della campagna che scorre veloce.
Ma non tutto viene per nuocere. Prima di concludere troviamo un angolo anonimo, una diversa inquadratura e la seconda parte del dialogo con lo sconosciuto assume un sapore nuovo, inaspettato, come non avevamo previsto. Resta sempre qualcosa da salvare.
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